Il 2021 è stato definito da molti l’anno della rinascita e ripartenza dopo il difficile 2020. La situazione di stallo creata dalla pandemia ha fatto sì che l’Europa intera abbia dovuto mettere a punto un piano per la ripresa economica di tutti gli Stati membri, coinvolgendo in questo progetto di rilancio anche il settore manifatturiero.
In attesa di sapere come sarà possibile accedere ai fondi del Recovery Fund, perché non iniziare a conoscere meglio come funziona il Piano di Transizione 4.0 e quali sono le agevolazioni fiscali per l’Industria 4.0 a cui è già possibile accedere?
Approvato nella recente Legge di Bilancio prevede un supporto alle aziende pari a 23,8 miliardi di €.
L’obiettivo è duplice: stimolare gli investimenti da parte delle Aziende e dare una maggiore stabilità all’economia.
La novità rispetto al piano del 2020 è l’introduzione di una nuova modalità di godere dei benefici fiscali. A differenza delle agevolazioni fiscali precedenti, infatti, scompare il concetto di iperammortamento e superammortamento. Ci sono ora i crediti d’imposta che vanno a coprire gli investimenti fatti da novembre 2020 fino al 2022, con una proroga a giugno 2023 per gli acquisti di beni strumentali.
L’altra novità è l’incremento delle aliquote, come andremo ora ad analizzare nel dettaglio.
La fruizione dei crediti avviene quindi in 3 anni e non in 5 come era precedentemente. Quello che in passato era l’iperammortamento si chiama ora credito d’imposta per beni 4.0. L’ex superammortamento, invece, è diventato il credito d’imposta per beni strumentali materiali.
In base al tipo di bene o servizio acquistato, sono quindi previste differenti agevolazioni.
1. Beni materiali 4.0 per i quali ci sono tre diversi scaglioni:
– aliquota al 50% per investimenti fino a 2,5 milioni (nel 2020 era al 40%);
– aliquota al 30% per investimenti fino a 10 milioni (nel 2020 era al 20%);
– aliquota al 10% per investimenti da 10 ai 20 milioni.
In molti casi sarà per questi beni necessaria una relazione tecnica e/ perizia giurata.
2. Beni materiali e immateriali non 4.0 hanno invece le seguenti agevolazioni:
– aliquota del 10% con un massimale di 2 milioni di € per i beni materiali;
– agli investimenti in tecnologie e dispositivi per lo smart working si applica un’aliquota del 15% che sarà del 6% nel 2022.
3. Beni immateriali 4.0: è il credito d’imposta che comprende i Software 4.0, come ad esempio la soluzione di TechMass. In questo caso l’aliquota per il biennio 2021-2022 è del 20% con un massimale di 1 milione di € (nel 2020 era di 700 mila €)
Paul, la soluzione di Techmass, rientrata nella categoria dei beni immateriali. Contattaci per avere un’offerta coerente con i benefici.
4. Investimenti in ricerca e sviluppo, innovazione, design e green hanno le seguenti agevolazioni:
– Ricerca e sviluppo: credito d’imposta al 20% con un massimale di 40 milioni € (nel 2020 era al 12% con un massimale da 3 milioni di €)
– Innovazione tecnologica, design e ideazione estetica: credito d’imposta al 10% con un massimale di 2 milioni di euro
– Innovazione tecnologica finalizzata alla realizzazione di prodotti o processi di produzione nuovi allo scopo di ottenere una transizione ecologica e digitale: credito d’imposta del 15% con un massimale di 2 milioni di €.
5. Formazione 4.0: rientrano le spese per la formazione dei dipendenti nel biennio 2021-2022. Le agevolazioni sono:
– 50% delle spese sostenute per le Piccole Imprese con un massimo di 300’000 euro annui
– 40% delle spese sostenute per le Medie Imprese con un massimo di 250’000 euro annui
– 30% delle spese sostenute per le Grandi Imprese con un massimo di 250’000 euro annui
– 60% delle spese sostenute nel caso in cui i destinatari delle attività di formazione ammissibili rientrino nelle categorie dei lavoratori dipendenti svantaggiati o molto svantaggiati
All’interno di questo gruppo di agevolazioni rientrano le ore di formazioni necessarie per imparare ad utilizzare TechMass.
È possibile usufruire dei benefici economici del credito d’imposta nello stesso anno in cui si effettua l’investimento.
L’aliquota si applica, a scaglioni incrementali, al totale degli investimenti e non al valore del singolo bene acquistato.
Come riportato nel testo, il Piano di Transizione 4.0 “si rivolge a tutte le imprese residenti in Italia, comprese le stabili organizzazioni di soggetti non residenti, indipendentemente dalla forma giuridica, dal settore economico di appartenenza, dalla dimensione e dal regime fiscale di determinazione del reddito dell’impresa, che effettuano investimenti in beni strumentali nuovi destinati a strutture produttive ubicate nel territorio dello Stato, a decorrere dal 16 novembre 2020 e fino al 31 dicembre 2022.”
I crediti d’imposta non sono tassati e sono cumulabili anche con altre agevolazioni.
Per accedere a queste agevolazioni è necessario seguire una serie di semplici step:
Il credito d’imposta viene usufruito come compensazione su F24 con l’uso dei 6 nuovi codici tributo istituiti con la risoluzione dell’AdE n. 3/E del 2021 per utilizzare in compensazione i bonus previsti dalla legge di Bilancio 2020 e dalla legge Bilancio 2021. L’impresa riceverà l’agevolazione in 3 quote annuali (e non più 5 come nel 2020) di pari importo a decorrere dall’anno in cui ha iniziato ad usare i beni acquistati.
Se vuoi saperne di più, non esitare a contattarci. Sarà un piacere spiegarti ancora più nel dettaglio come puoi accedere alle agevolazioni fiscali che stanno già aiutando diverse aziende ad intraprendere un percorso di digitalizzazione, fondamentale per rimanere competitivi e crescere.
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