Raccogliere, gestire e analizzare i dati produttivi è fondamentale per migliorare le performance produttive e avere un maggior controllo dell’intero shop floor. Confrontare le informazioni raccolte con i KPI identificati è il primo passo verso l’ottimizzazione della produzione. In questa TechStory raccontiamo perché è importante analizzare i KPI della produzione, quali caratteristiche devono avere e quali sono i principali da monitorare.
In un contesto manifatturiero sempre più competitivo, in cui qualità, tracciabilità e agilità giocano un ruolo sempre più determinante, è fondamentale sapere se la produzione è in linea con i KPI produttivi stabiliti. Solo così un’Azienda è in grado di prendere azioni strategiche che sono basate su dati concreti e in tempo reale. Per ottenere un vantaggio competitivo, questi informazioni devono essere ricavati in modo preciso, puntuale e accurato. Allo stesso tempo è fondamentale capire quali caratteristiche devono avere i KPI e definire prima le performance ottimali che si vogliono ottenere. Solo così sarà poi possibile identificare eventuali disallineamenti tra realtà e aspettativa.
I KPI produttivi sono informazioni chiave per capire la propria Azienda e il suo livello di efficienza. Senza non è possibile capire se è necessario intraprendere azioni per ottimizzare la produzione, conoscere la qualità dei propri prodotti ed efficienza produttiva.
Sono inoltre informazioni fondamentali per creare consapevolezza all’interno dell’organizzazione sul potenziale che si può raggiungere e sulle aree in cui intervenire, consentendo anche l’allineamento di tutti gli stakeholder. È quindi fondamentale saper trasformare i dati produttivi raccolti in informazioni chiare e saperle confrontare con i KPI produttivi stabili.
Per far sì che sia possibile trarre un valore dai KPI, questi devono avere le seguenti caratteristiche:
Lo studio dei KPi della produzione non é quindi un banale raccolta di tutti i dati disponibili ma uno studio attento dei vari utilizzatori del sistema al fine di poterli aiutare in maniera chiara e immediata all´interno delle complesse attività quotidiane che svolgono.
Esistono diversi KPI produttivi in ambito manifatturiero. Alcuni di questi sono fondamentali per tutte le realtà:
– OEE ovvero l’Overall Equipment Effectiveness che consente di misurare l’efficienza di un impianto produttivo;
– Numero di scarti produttivi per identificare le perdite ed eventuali aree di intervento per ottimizzare le materie prime utilizzate e i semilavorati
– Efficienza produttiva ovvero il numero dei pezzi realizzati rispetto al numero di pezzi attesi;
– Qualità dei prodotti che si misura come il numero dei pezzi conformi sul numero di quelli realizzati;
– Tempo di setup, detto anche di attrezzaggio, ovvero il periodo necessario per preparare la macchina, la stazione di lavoro, un apparecchio o una linea prima di poter iniziare a produrre.
Vi sono poi altri KPI produttivi, come il TPM (Total Productive Maintenance) e i parametri di processo che possono essere necessari da monitorare, i KPI appena visti sono solamente degli esempi e cambiano a seconda dei processi e degli obiettivi che ogni organizzazione ha. Ad esempio, per un’azienda che ha lotti produttivi piccoli e cambi di prodotto frequenti, un KPI da monitorare e studiare è il tempo di cambio prodotto e setup della macchina, ad esempio con la metodologia SMED. Un KPI della produzione che non tutte le Aziende hanno.
Il nostro sistema Paul, ad esempio, permette di accedere con un click alla dashboard riassuntiva che mostra i KPI più rilevanti per il periodo di tempo selezionato.
La soluzione per riuscire a raccogliere i dati produttivi e monitorare il loro allineamento con i KPI stabiliti è l’implementazione di un software MES. Avere un Manufacturing Execution System in Cloud aggiunge la possibilità di poter accedere a queste informazione da qualsiasi dispositivo e luogo. Serve un sistema che sia flessibile, potente, in grado di misurare sempre nuovi KPI in maniera semplice ma efficace.
Il sistema Andon, ad esempio, consente di far visualizzare in tempo reale all’operatore se i tempi target sono o meno rispettati, qual è l’OEE della macchina in quel preciso momento ed altre informazioni fondamentali per capire se si sta raggiungendo l’efficienza produttiva.
La raccolta automatica di dati riduce inoltre l’errore umano di trascrizione di informazioni che, oltre a non dare una visione in tempo reale della produzione, potrebbero portare l’Azienda a prendere decisioni errate.
La comparazione tra i KPI produttivi desiderati e quelli attuali consente subito di individuare le aree di intervento per ottimizzare il processo produttivo ed eliminare eventuali perdite. Solo comprendendo le proprie linee è possibile non solo migliorare, ridurre gli sprechi ed aumentare la marginalità ma anche permettere agli operatori di svolgere al meglio il proprio ruolo.
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